Tra le suggestive vie del quartiere San Cataldo a Bari, risuona una leggenda che intreccia fede, miracoli e toponomastica, trasportandoci in un’epoca lontana e ricca di fascino. Protagonista di questo racconto è San Cataldo, monaco irlandese vissuto tra il VII e l’VIII secolo, figura venerata per la sua santità e le sue opere miracolose. Secondo la leggenda, San Cataldo, durante il suo ritorno da un pellegrinaggio in Terra Santa, si imbatté in una violenta tempesta che sconvolse il mare e causò il naufragio della sua nave. Tra onde gigantesche e venti impetuosi, il santo si affidò alla sua fede e pregò con fervore. Miracolosamente salvato dalle acque in tumulto, approdò su una spiaggia barese, precisamente nell’area che all’epoca era chiamata “Porto Adriano”.
Grato per la sua salvezza, considerata un segno tangibile della protezione divina, San Cataldo decise di dedicare il resto della sua vita alla predicazione del Vangelo nella zona. Gli abitanti del luogo, commossi dalla sua devozione, dalle sue parole ispirate e dai miracoli che si diceva compisse, vollero esprimere la loro profonda riconoscenza in un modo speciale: rinominarono il porto in suo onore. Da quel momento, “Porto Adriano” divenne “Porto San Cataldo”, un toponimo che ancora oggi conserva il ricordo del santo irlandese e del suo legame speciale con questa terra.
La leggenda di San Cataldo e del miracoloso salvataggio non è solo un racconto affascinante, ma rappresenta anche un profondo legame tra il santo e la città di Bari. La sua figura, simbolo di fede, speranza e gratitudine, continua ad ispirare i cittadini e ad arricchire il patrimonio culturale e religioso della città. Il quartiere San Cataldo, con il suo nome che riecheggia la leggenda, conserva ancora oggi un’atmosfera ricca di storia, invitando i visitatori a ripercorrere le tracce di un passato permeato di leggende, tradizione e storia.