di fronte al futuro

8.

La storia centenaria

Un punto di riferimento dal 1869

Eretto nel 1869, il Faro di San Cataldo svetta sulla penisola omonima con i suoi 66,4 metri di altezza, imponendosi come il terzo faro più alto d’Italia. Per decenni, la sua luce, originariamente alimentata a gas e ora convertita in elettrica, ha guidato le navi verso il sicuro approdo nel porto di Bari, diventando un simbolo iconico della città e un punto di riferimento imprescindibile per i naviganti.

Salire i 380 gradini che conducono alla cima del faro è un’esperienza indimenticabile. Man mano che si sale, la vista si amplia, regalando panorami mozzafiato che ripagano della fatica. Arrivati in vetta, ci si trova avvolti da uno spettacolo unico: Bari si stende ai piedi del faro, con i suoi quartieri storici, il porto brulicante di vita, le spiagge dorate e, in giornate particolarmente limpide, persino l’imponente silhouette di Castel del Monte all’orizzonte.

Nonostante la sua storia centenaria, il Faro di San Cataldo è oggi dotato delle più moderne tecnologie. Il sistema di illuminazione, un tempo alimentato a gas, è stato convertito in elettrico e la lanterna ruota grazie a un motore, garantendo la massima efficienza e visibilità notturna. Tuttavia, la presenza umana rimane fondamentale per il corretto funzionamento del faro. Personale esperto si occupa quotidianamente della manutenzione e del controllo degli impianti, assicurando che la luce del faro continui a brillare come un faro nella notte, guidando e proteggendo i naviganti.

Il Faro di San Cataldo è più che una semplice struttura. È un simbolo di Bari, della sua storia marinara e del suo ruolo di porta d’ingresso verso la Puglia. La sua luce, che squarcia le tenebre del mare, rappresenta la speranza, la guida e la tenacia del popolo barese.